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Maurizio Antonini

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Intervista a Maurizio Antonini

Di Diego staff Ddgdrums

Maurizio Antonini batterista

Ringrazio Maurizio per la gentile concessione di questa intervista, consiglio a tutti una visita al sito ufficiale www.maurizioantonini.com dove trovate la sua biografia, le foto, e un'incredibile sezione didattica con esempi audio in mp3.

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Ciao Maurizio, complimenti per la carriera e per i batteristi con cui hai avuto il piacere di approffondire gli studi

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(Maurizio mi interrompe)
Ho iniziato a suonare all'età di 14 anni ma solo all'età di 22 ho iniziato a studiare seriamente, partendo da quella età è stato faticoso formarsi professionalmente: Ho studiato all'università della musica di Roma e seguito dei stage con Dave Weckl, Paul Wertico , Kim Plaimfield e Virgin Donati. Mi sono perfezionato con Ettore Mancini, poi mi sono preso un anno di ritiro lavorando sulle cose da sistemare sia al livello tecnico che teorico.
Il percorso per arrivare a buoni livelli tecnici ed a riuscire ad esprimersi con facilità, è fatto di molti sacrifici e di una precisa guida didattica.

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Cosa proponi ai tuoi allievi, tenendo conto delle diverse esigenze individuali?

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Innanzitutto ho capito sulla mia pelle l'importanza di iniziare gli studi appena ci si siede sulla batteria per la prima volta, perché questo ci da il modo di partire con l'impostazione giusta senza dover poi ritornare a limare le sbavature che un autodidatta si crea inconsapevolmente.
Per seconda cosa trovare, se necessario cambiando più insegnanti ,un batterista che ci piaccia sia a livello musicale, didattico e umano, perché non è detto che un ottimo musicista sia un buon insegnante.
Io ai miei allievi dico di studiare con costanza, pazienza e divertimento, magari a volte io pretendo però senza scoraggiarli, perchè non bisogna togliere all'allievo la fiducia in se stesso, cerco sempre di dosare il programma, saltando argomenti che in quel periodo risultano faticosi per l'allievo per poi ritornarci più in là.
Dopo nove anni di esperienza mi sforzo a capire l'esigenza di ogni allievo perché a lezione viene il ragazzino di 7 anni o il ragazzo di 15 , 20 o 30 anni a volte anche adulti di 40 ,45 anni e ognuno va gestito con un approccio diverso e ti assicuro che a volte è molto faticoso ottenere dallo studente buoni risultati .Una cosa importante è sin dall'inizio cercare di lavorare sulla precisione di esecuzione, sul suono e cercare sul groove e sui fills di avere un bilanciamento del suono tra vari pezzi del set.

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Che importanza ha ascoltare i maestri della batteria e quali hanno maggiormente influenzato il tuo stile?

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Ascoltare musica cercando di studiare lo stile dei grandi è una cosa importantissima perché ci fornisce molte idee musicali. I batteristi ai quali mi sono ispirato principalmente sono stati: Dave Weckl ,Manu Katche ,Vinnie Colaiuta e Alfredo Golino. Lo studio su di essi si è svolto nell'ascoltare per due o tre mesi vari dischi del batterista da esaminare e trascrivermi tutte le cosa interessanti per poi applicarle suonando sul cd ,sopra gli stessi brani esaminati. Consiglio vivamente di ispirarsi a più batteristi diversi per poter prendere da ognuno di essi quello che ci piace cosi facendo abbiamo la possibilità di crearci uno stile tutto nostro. Secondo il mio punto di vista evitare di voler diventare la copia di un batterista prescelto.

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Attualmente sei endorser delle batterie Sonor piatti Paiste e delle bacchette Roll.
Ci puoi descrivere il tuo drumset ed evidenziare i pregi di questi strumenti?

R

La mia batteria e una Sonor Delite (acero) cassa da 22", tom da 10" e 12" e timpano sospeso da 14", il rullante e un 14"x 5" in ottone della serie Sonor Artist, finalmente con la Sonor sono riuscito a trovare il mio set di batteria ideale il quale mi soddisfa pienamente sia come risposta di ribalzo delle bacchette che come timbrica sonora. Il rullante in ottone e uno strumento eccezionale molto sensibile e rispecchia perfettamente il mio timbro sonoro desiderato. Per quanto riguarda i piatti uso dei paiste signature: medium hi hat da 14", dark energy hi hat da 13", dry heavy ride da 20", mellow crash da 16", full crash da 18", splash 6" e 8" e un thin china da14", ti assicuro che suonare i paiste signature è veramente un piacere fanno musica solo a guardarli. Riguardo le bacchette uso delle roll signature Maurizio Antonini (mod. ef3), ottime come bilanciamento e come risposta sui tamburi. Sono molto orgoglioso e soddisfatto di poter essere un endorser di questi prestigiosi marchi che non hanno bisogno di presentazione.

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Molti scrivono in questo portale chiedendo come scegliere le pelli dei tamburi, e come giudicare la qualità di un pedale per la cassa, dacci un tuo parere.

R

Innanzitutto le pelli devono essere scelte in base al suono che si vuole ottenere, certo credo che un batterista rock abbia delle esigenze diverse da un jazzista. Dal mio punto di vista faccio una breve parentesi su un possibile orientamento alla scelta delle pelli, prenderò in considerazione il marchio Remo.Sul rullante consiglio una ambassador (monostrato) sabbiata (le pelli sabbiate a differenza di quelle trasparenti sono leggermente più stoppate oltre che avere una superficie studiata per l'uso delle spazzole. Per i tom, le ambassador (monostrato) per un suono molto aperto, le emperor (doppio strato per un suono aperto e nello stesso tempo controllato con un buon attacco, mentre le pinstripe (doppio strato) per un suono molto controllato e profondo più diretto verso le basse frequenze. Riguardo la cassa essa come il rullante può utilizzare delle pelli diverse dai tom, per una cassa si può montare una emperor o una ambassador, mentre per una cassa corposa e piena di basse frequenze con un suono definiamolo "gommoso" la pinstripe o la powerstroke, riguardo ai rinforzi in fibra di vetro che si applicano per dare più durata alla pelle dove il battente va a picchiare, li sconsiglio perché danno a me la sensazione di alterare il suono della pelle.
Una cosa importante oltre che alla scelta delle pelli è sicuramente l'accordatura.
Di pedali per cassa oggi giorno c'è né sono di svariati tipi, prima dell'acquisto naturalmente il pedale si deve provare. Certamente se compro un set semiprofessionale o da studio, il pedale è compreso nel set, perciò per la maggior parte dei batteristi che iniziano a suonare per non dover affrontare nuove spese lasciano il pedale che trovano. Un singolo pedale che costa 300 euro certamente dovrebbe essere una garanzia per l'acquirente, ma non bisogna pensare che suoni da solo anche esso deve essere testato, cito un esempio: sulla Sonor 3003 viene montato un pedale medio e abbiamo notato con dei miei allievi che questo pedale (serie p 433) ha una buona risposta. Con questo voglio dire di cercare il proprio pedale ideale provando svariati modelli, esso dopo l'acquisto va regolato in base alla nostra esigenza, io ad esempio mi accorgo che il pedale è in sintonia con il mio piede quando lo sento parte di esso come se fosse incollato alla scarpa (anche essa è importante) e il colpi dati sulla pelle della cassa sono precisi e potenti. Oltre alla tensione della molla è bene regolare anche l'angolazione del battente e verificare la totale pressione di esso sulla superficie della pelle sia per avere un suono più potente preciso, sia per non rovinare la pelle, inoltre se il batocchio del pedale fosse troppo leggero o pesante possiamo anche sostituirlo senza così rinunciare al nostro pedale ideale.

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Quali tra i lavori, e le collaborazioni musicali ti rappresentano maggiormente?

R

Quando viene proposta una situazione musicale bisogna a mio avviso valutare se è compatibile con il proprio stile. Personalmente ho affrontato le varie situazioni con entusiasmo adattandomi all'esigenze di chi mi ha voluto come batterista, senza rinunciare al mio suono e stile musicale e questo per un batterista è una cosa importante.

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Attualmente su cosa stai lavorando?

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Attualmente sto lavorando in studio con il gruppo clair de lune (concert one sul genere musicale chillout (per curiosità www.clairdelune.it in questa situazione ho molta libertà come batterista. Dal mese di aprile partirò con la tournee di Donatella Milani cantante e autrice di molti brani noti nell'ambito della musica pop italiana.

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Nel tuo sito www.maurizioantonini.com si distingue il tuo metodo di batteria di che cosa si tratta? E' rivolto ad un batterista esperto o ad un principiante.

R

Il mio metodo pubblicato dalla Bèrben,è un programma didattico in 5 volumi (tecnica,lettura e coordinazione sui vari ritmi, esso è strutturato in modo da coprire una fascia molto larga di studenti da chi inizia al batterista un po' più avanti con gli studi, ogni individuo può lavorare e prendere in considerazione il volume che ritiene adatto alle proprie esigenze didattiche per i dettagli del metodo si può visitare il mio sito.
www.maurizioantonini.com



Recensione del METODO

Maurizio Antonini

Studiare la batteria

Metodo per batteria in 5 volumi
Edizioni Bèrben

I metodi proposti dalla Bèrben di Maurizio Antonini dimostrano chiaramente tutta la sua esperienza di batterista e insegnante, che si concretizza in 5 volumi mettendo a disposizione dello studente un programma didatticamente valido e completo.
I 5 volumi sono suddivisi in: lettura, tecnica e coordinazione sui ritmi (3livelli) il primo volume, dedicato alla lettura, abitua a leggere le figurazioni e i valori musicali con delle spiegazioni teoriche molto chiare, rendendo la parte teorica molto piacevole , invogliando così lo studente ad una esercitazione immediata sul tamburo. L'autore propone letture sul tamburo dal 4/4 finendo al 7/8 le quali danno modo di mettersi alla prova, esercitarsi su più fronti ed acquisire approfonditamente l'argomento di volta in volta proposto .Pregevole e nuova anche l'idea di accompagnare la versione cartacea a file audio reperibili e scaricabili direttamente dal sito dell'autore senza costi aggiuntivi in alternativa al CD audio allegato.
Il secondo volume è dedicato alla tecnica, lo si può considerare una raccolta di rudimenti, rulli e figurazioni applicate sia sul tamburo che sul set. I capitoli riguardo i rudimenti e rulli è una sorta di dizionario tecnico dove ogni percussionista e batterista può studiare singolarmente rulli e rudimenti, mentre le figurazioni applicate sono proposte sotto forma di esercitazioni graduali su come eseguire :ottavi,sedicesimi,terzine, sestine e trentaduesimi sull?intero set della batteria e validi studi di utilizzo di accenti, raddoppi e flams .
Gli ultimi tre volumi si concentrano sulla coordinazione dei tempi e quindi sui vari stili musicali: si va dal livello base fino a quello molto avanzato; si parte con un approfondito lavoro su otto groove per ognuno dei quali vengono proposti diverse figurazioni di charleston inserendo gradualmente esercizi su accenti, aperture e ghost note, dopo di che viene proposto lo studio delle precedenti figurazioni già suonate sul charleston eseguite sul piatto ride tenendo; il charleston (suonato con il piede) in battere,levare e ottavi. L'impostazione didattica di questi tre ultimi volumi è come il filo conduttore, al fine di far comprendere all'allievo il passaggio fra i vari stili musicali, grazie alla semplice variazione dei disegni ritmici che si possono creare con piatto e charleston.
Dopo questa prima fase di groove strutturati su ottavi e sedicesimi (rock, funky, ecc...) si passa ai tempi sulle terzine (shuffle e per finire sui tempi in 5/8 e 7/8,alla fine di ogni livello vengono proposti inoltre degli studi sui fills in 4/4,6/8,12/8,5/8 e 7/8. Lo scopo che l'autore lascia intuire è quello di fornire all'allievo tutto il bagaglio utile per una professionale lettura, esecuzione e conoscenza dei vari stili studiati. Avere tutti e cinque metodi insieme dà la sensazione di possedere una enciclopedia della batteria .
I metodi "Studiare la batteria" sono accessibili a tutti oltre che per la struttura e la gradualità, anche per i costi: con circa 50 euro ed assidui esercizi si può arrivare ad un ottimo livello di preparazione. Per chi avesse ancora dei dubbi l'invito è quello di visitare il sito www.maurizioantonini.com che oltre che da supporto audio per i metodi è valida fonte di ulteriori informazioni e curiosità sull'autore.
Gianni Russo (Pelledrum; www.sonoaibuio.it )