THE DOORS
La spiaggia di Venice, San Diego, in California, può essere considerata la sede originale della nascita di uno dei gruppi più provocatori del rock: i DOORS La loro storia ufficiale inizia nel 1965 dall'incontro sulla sabbia californiana di Jim Douglas Morrison e Ray Manzarek, due giovani studenti della UCLA. Morrison, un ventiduenne figlio di un ammiraglio della Marina statunitense, dopo il diploma a pieni voti alla Washington High School, si iscrive all'UCLA, la scuola di cinematografia per eccellenza della costa occidentale. Manzarek dal canto suo, arriva all' UCLA da Chicago dove si era appena laureato e dove per hobby si esibiva spesso come pianista in una piccola formazione di blues, i "Rick & the Ravens". Morrison e Manzarek si integrano subito alla perfezione (forse anche per lo stesso utilizzo di droghe allucinogene!), frequentano lo stesso corso ma hanno interessi personali diversi: a Jim piace scrivere poesie, riempire intere pagine di quaderni con le proprie impressioni in rima; Manzarek invece vuole continuare con la musica e proprio questa diversità di personalità ma omogenealità artistica, li porterà alla realizzazione di un nuovo progetto musicale insieme. Infatti, un giorno di Aprile, durante uno stage universitario sulla spiaggia di Venice, Ray chiede a Morrison di fargli sentire le sue poesie. Trovandole estremamente affascinanti, il giovane di Chicago lo convince a trasformarle in strofe di canzoni. Morrison decide di provare. Quest' unione di rime e note segna di fatto la nascita del gruppo a cui però manca il nome: Jim si ispira ad un libro di Adolph Huxley e propone DOORS, "Le Porte della percezione" oltre il quale gli uomini possono vedere l'infinità di ogni singola cosa. Come contraddirgli. Jim e Ray, fondando i Doors, avrebbero così deciso di andare verso quella porta, anche se Manzareck si sarebbe sempre rifiutato di varcarla. Jim invece, aveva un'altra convinzione: solcarla per diventare leggenda. Nasce così la band, assieme anche alla collaborazione di altri due giovani universitari, Robbie Krieger e John Densmore, alla chitarra ed alla batteria. Il gruppo ottiene presto un contratto di 4 mesi al Whiskey A GoGo, celeberrimo locale di Los Angeles, guadagnandosi rapidamente celebrità anche grazie alle spregiudicate e spudorate esecuzioni live del pezzo "The End", un lunghissimo brano dai toni drammatici e sensuali dove Jim si rifà il mito di Edipo e dove scuotono il pubblico e la critica con la famosa frase finale "Father, I want to kill you, Mother I wanna fuck you all night!". Jac Holzman, boss della Elektra, resta favorevolmente impressionato dalle loro potenzialità e ingaggia il gruppo e poco tempo dopo promuove la pubblicazione di THE DOORS. "Light My Fire" è il pezzo guida dell'album ed arriva a sorpresa al primo posto in classifica; l'eccezionale carica di Morrison e la buona energia sonora dei suoi compagni hanno subito fatto breccia nei gusti musicali del pubblico. STRANGE DAYS prosegue sulla stessa strada del rockblues emotivo e misterioso del primo lavoro, con canzoni di taglio classico come "Love Me Two Times" e lunghi brani dalle tonalità fantastiche quali ad esempio "When The Music's Over". Nel 1968 i Doors effettuano una prima tournee europea, con l' indimenticabile apparizione alla Roundhouse di Londra, assieme ai Jefferson Airplane. Nello stesso anno esce WAITING FOR THE SUN, con un altro n. 1 "Hello, I Love You", anche se alcuni critici lo reputano troppo simile a "All Day And All Of The Night" dei Kinks. Nel frattempo, l'interesse di Morrison per le poesie si trasforma nella loro pubblicazione con due raccolte che tra i fans sono leggendarie: "The Lords" e "The New Creatures". Nello stesso anno escono anche le opere cinematografiche del "regista" Morrison: con i vecchi compagni dell'UCLA gira un cortometraggio dal nome "Feast Of Friends"; i due clip promozionali di "Break On Through" e "The Unknown Soldier" per pubblicizzare i nuovi brani ed infine scrive una sceneggiatura con lo scrittore inglese Michael Mc Clure. Nel 1969, i Doors pubblicano il deludente THE SOFT PARADE e, complice lo sfortunato successo, esplodono i primi gravi problemi all'interno della band. Morrison, ormai alcool e droga dipendente trasforma i concerti dei Doors in spettacoli provocatori e squallidi che spesso terminano con la sospensione dello show da parte delle forze dell'ordine: il fondo viene toccato, nel luglio di quell'anno, quando a Miami, durante un concerto, un Jim "strafatto" esibisce il pene e viene subito arrestato per comportamento osceno in pubblico e resistenza alle forze dell'ordine. Il fatto appare subito una lama a doppio taglio ed oltre ad azioni legali contro della band, produce anche una violenta reazione dei fans contro gli stessi Doors. Jim sembra ormai aver solcato la porta della percezione da cui diventa sempre più difficile per lui ritornare indietro. La programmata tournèe estiva viene immediatamente annullata e molte radio si rifiutano di trasmettere le canzoni del gruppo. Dopo un lungo periodo di obbligata riflessione, che coincide con la lenta decadenza psico-fisica del loro leader, esce MORRISON HOTEL e sembra l'inizio di un nuovo corso, con il rispolvero delle sonorità rockblues e la pulizia dei testi dalle volgarità. Alla rivoltosa personalità del primo periodo subentra una minuziosa ed equilibrata ricerca compositiva, apprezzabile dal punto di vista tecnico ma deludente per tutti coloro che avevano fatto dei Doors il simbolo di certa cultura ribelle. Nel 1970 esce ABSOLUTETY LIVE, doppio live registrato in vari luoghi degli Stati Uniti fra il luglio 1969 e il febbraio 1970; alcuni mesi dopo L.A.WOMAN riporta i Doors nelle alte posizioni delle classifiche, grazie ad una canzone, "Love Her Madly". Sempre più stanco e distrutto nel fisico, Morrison rinuncia ai concerti per promuovere il nuovo album e si trasferisce a Parigi, con la moglie Pamela, per un periodo di riposo e disintossicazione. Ma la mattina del 3 luglio 1971, in circostanze mai chiarite, Jim Morrison viene trovato cadavere dalla moglie, seduto nella vasca da bagno della stanza d'hotel in cui alloggiava. Pamela Morrison, che fu l'unica testimone delle ultime ore di Jim, morì anch'essa in circostanze drammatiche nel 1974. Senza il loro carismatico cantante, emerge la netta spaccatura che ha caratterizzato il gruppo: da una parte il leader assoluto, colui che condizionava le folle e dall'altra i semplici comprimari. Senza il Re Lucertola, i tre rimasti pubblicano due altri album: il discreto successo di THE OTHER VOICE, con "Ship Sails", viene subito offuscato da FULL CIRCLE e da un'insopportabile canzonetta come "The Mosquito". Il coraggioso tentativo di sostituire Morrison con Iggy Pop fallisce subito dopo l'avvio e per i Doors è la fine nel 1973. Nel frattempo rifiorisce nuovamente l'accanito interesse per la figura di Morrison: si diffondono a macchia d'olio tra i fans voci incontrollabili secondo il quale Jim non sarebbe morto veramente, ma la sua finta scomparsa sarebbe stata l'unico modo per staccare la spina ed allontanarlo definitivamente da quel malvagio mondo e "martirizzandolo", avrebbe vissuto in eterno tra gli immortali del rock. Questa leggenda metropolitana stende sui Doors un alone di mistero che a sua volta si trasforma nel rilancio della loro immagine: verso la fine degli anni '70 il regista Francis Ford Coppola inserisce "The End" nella colonna sonora di Apocalypse Now e Jerry Hopkins e Danny Sugerman pubblicano "No One Here Gets Out Alive", una biografia su Morrison. Il rinnovato interesse per il gruppo induce la Elektra a pubblicare nel 1978 AN AMERICAN PRAYER, un montaggio di poesie recitate da Morrison negli ultimi anni di vita con sottofondi musicali inediti incisi dalla band e mai diventati canzoni. Molto più interessante si rivela qualche anno più tardi (1983) ALIVE SHE CRIED, una raccolta di brani dal vivo registrati durante tutta la vita musicale dei Doors e di una particolareggiata versione di Gloria, una cover di Van Morrison da loro eseguita. Ma come se ce ne fosse bisogno, a testimoniare la loro presenza nel panorama musicale della storia arrivano anche due ottime produzioni video "A Tribute To Jim Morrison" e "Dance On Fire" e l'ennesimo nuovo album live,LIVE AT THE HOLLYWOOD BOWL, un concerto registrato il 5 luglio 1968 che esce anche sottoforma di videotape. Anche negli ultimi anni i documentari, i film sulla loro vita (tra cui The Doors di Oliver Stones con Val Kilmer nella parte di Re Lucertola), le raccolte e le re-masterizzazioni in digitale dei loro album si sprecano, come a testimoniare che il fenomeno Doors non si è spento; le copertine dei loro dischi spiccano sempre nelle vetrine dei negozi musicali come a troneggiare, come a richiamare l'attenzione del teen agers degli anni 2000, come a farsi notare tra le "spazzature" musicali del Terzo Millennio, come a richiamarlo al loro ascolto, come a portarlo a scoprire la figura leggendaria di un che vivo o realmente morto, resterà per sempre una pietra miliare della lunga ed infinita storia del Rock' n' Roll contemporaneo.
Official Web Site: www.thedoors.com
Discografia Ufficiale:
1. The Doors (1967), Elektra
2. Strange Days (1967), Elektra
3. Waiting For The Sun (1968), Elektra
4. The Soft Parade (1969), Elektra
5. Morrison Hotel (1970), Elektra
6. Absolutely Live (1970), Elektra, Doppio Album Live
7. 13 (1970), Elektra, Raccolta
8. L.A. Woman (1971), Elektra
9. Other Voices (1971), Elektra
10. Weird Scenes Inside The Gold Mine (1972), Elektra,
*Raccolta, Doppio Album
11. Full Circle (1972), Elektra
12. The Best Of The Doors (1973), Elektra, Raccolta
13. An American Prayer (1978), Elektra
14. The Doors Greatest Hits (anthology, 1980), Elektra,
*Raccolta 15. Alive, She Cried (1983), Elektra,
Live
16. Classic (1985), Elektra, Raccolta
17. The best of the Doors (1985), Elektra (Registrato in U.K.),
*Antologia
18. Live At The Hollywood Bowl (1987), Elektra, Live